Giugno 4, 2023

Il rapporto con il proprio cavallo è qualcosa di profondo e speciale che può essere costruito e migliorato nel tempo con pazienza e dedizione. Ci sono alcuni segreti e concetti basilari spesso trascurati che possono fare la differenza e permettere di instaurare una relazione di fiducia reciproca.

In questo articolo saranno trattati due concetti chiave per comprendere il proprio cavallo, ascoltarlo realmente e costruire con lui un legame indissolubile. Due principi semplici ma estremamente efficaci che cambieranno radicalmente il rapporto e la quotidianità con il vostro destriero. Perché un cavallo non è solo un mezzo di trasporto o uno strumento per praticare un hobby, è un compagno di vita con cui stringere amicizia.

Approcciarsi al metodo Parelli: la desensibilizzazione e l’uso del cervello

Spesso ci si domanda come approcciarsi al metodo Parelli quando si frequenta un maneggio che utilizza metodi diversi. Se il vostro obiettivo è quello di instaurare un rapporto sempre più profondo e connesso con il cavallo, il maneggio tradizionale, a volte, non riesce a raggiungere tale obiettivo. Per questo motivo, è importante considerare altri approcci, come il Natural Horsemanship e il metodo Parelli, adattandoli alle esigenze del cavallo e alle situazioni specifiche.

Nell’ambito dell’horsemanship, il metodo Parelli rappresenta una solida base, ma è fondamentale saper adattare le regole e i metodi alle singole situazioni ed esigenze del cavallo. È infatti possibile che un cavallo apprezzi questo metodo un giorno, ma un altro giorno non risponda positivamente. In questi casi, è importante rivalutare l’approccio e sapersi adattare.

Questo articolo si focalizza su due concetti fondamentali: la desensibilizzazione e l’uso del cervello.

Si tratta di strumenti utili per migliorare la relazione con il cavallo, che però vengono spesso sottovalutati e raramente utilizzati nei maneggi tradizionali.

La desensibilizzazione è un concetto basilare nella vita del cavallo, in quanto aiuta a far sì che esso possa accettare e vivere serenamente con le situazioni e gli oggetti che lo circondano. Ad esempio, un cavallo potrebbe aver paura di oggetti come gli spruzzini: insegnare al cavallo ad abituarsi a questi elementi rientra nella pratica della desensibilizzazione. È possibile applicare questo concetto anche con cavalli da scuola o in mezza fida.

Il gioco dell’amicizia, che fa parte del metodo Parelli, mira alla desensibilizzazione e al rilassamento del cavallo in situazioni di stress. Può essere utilizzato anche al di fuori del metodo stesso e si basa sull’abituare il cavallo a essere toccato in ogni parte del corpo. Questo gioco, così come altre pratiche di desensibilizzazione, può essere svolto anche nella doccia o nel box con il cavallo da scuola.

È importante ricordare che, pur applicando queste tecniche, ogni situazione è diversa e occorre adattare e personalizzare il metodo al proprio cavallo e alle circostanze specifiche. Ogni cavaliere deve essere disposto a imparare e ad adattarsi alle necessità del proprio cavallo, migliorando così la relazione e raggiungendo livelli di connessione più profondi.

Come desensibilizzare il tuo cavallo: i passi base del metodo Parelli

Una pratica fondamentale per instaurare un rapporto di fiducia e serenità con il proprio cavallo è la desensibilizzazione. In particolare, bisognerebbe accertarsi che il cavallo si lasci toccare serenamente in ogni parte del corpo, come le orecchie, i piedi, la coda, il naso e gli occhi.

Spesso questo aspetto viene trascurato, ma è un importante punto di partenza per accrescere la fiducia reciproca tra cavaliere e cavallo. Nella desensibilizzazione del cavallo, è essenziale toccare il più possibile il cavallo con tranquillità, prestando attenzione ai segnali che questi può inviare, come ad esempio il collo basso, le orecchie in avanti o indietro, e l’espressione complessiva del suo volto. È bene notare che, in alcuni casi, le orecchie indietro possono indicare semplicemente che il cavallo sta ascoltando, e non che sia arrabbiato.

Nel metodo Parelli, lo stick viene utilizzato come prolungamento delle mani, per abituare il cavallo a essere toccato ovunque. Si tratta quindi di una desensibilizzazione sia manuale che con il bastone.

Un altro strumento di desensibilizzazione è il cosiddetto gioco dell’amicizia. Questo comporta l’utilizzo di una corda dello stick, chiamata String, che viene fatta passare delicatamente sulla pelle del cavallo, accarezzandolo come se fossero le estremità degli altri cavalli. Questo gioco imita il contatto naturale tra i cavalli e aiuta a sviluppare ulteriormente la fiducia.

La desensibilizzazione può essere ampliata anche all’utilizzo di oggetti comuni, come ad esempio una giacca. È importante osservare come il cavallo reagisce nel vederci indossare l’oggetto e nel toccarlo. Questo può fornire importanti spunti di riflessione per comprendere come far abituare ancora meglio il cavallo a diverse situazioni e oggetti.

È importante ricordare che la desensibilizzazione non è sempre semplice per tutti i cavalli e che, in ogni caso, si parte dall’osservazione e dalla comprensione del proprio cavallo, adattando le pratiche alle sue specifiche esigenze. In tal modo, si può raggiungere un rapporto più naturale e sereno tra cavaliere e cavallo, anche in un maneggio tradizionale che inizialmente potrebbe non offrire questo tipo di approccio.

Come attivare il cervello del tuo cavallo con il metodo Parelli: esempi pratici di problem solving e attenzione ai dettagli

Un secondo concetto fondamentale, spesso trascurato nelle scuole e maneggi tradizionali, riguarda l’uso del cervello del cavallo. È essenziale comprendere che i cavalli pensano, ragionano e necessitano di tempo per riflettere su ciò che stanno facendo.

In molti casi, i cavalli vengono coinvolti in una routine giornaliera senza avere la possibilità di pensare veramente alle proprie azioni. La domanda da porsi è: il cavallo sta effettivamente pensando a ciò che sta facendo, o sta semplicemente seguendo la sua routine senza ragionare?

È importante permettere al cavallo di essere vigile, sereno e consapevole dell’ambiente che lo circonda. Far utilizzare il cervello al cavallo migliorerà sia il suo comportamento che il rapporto con il cavaliere. Per aiutare il cavallo a utilizzare il cervello, è possibile introdurre esercizi di problem solving e attenzione nella quotidianità, come ad esempio il gioco dello Yoyo o accompagnando il cavallo avanti e indietro attraverso delle barriere disposte a intervalli regolari. Il cavallo dovrà imparare a calcolare dove posizionare i piedi senza pestare le barriere. Nel caso in cui si utilizzino barriere morbide, il cavallo avrà la possibilità di capire se è sicuro poggiare i piedi sulle stesse o meno. Tuttavia, se si utilizzano barriere dure, è necessario fare molta più attenzione alla situazione e al comportamento del cavallo per evitare infortuni.

In ogni caso, è sempre fondamentale ricordare che l’obiettivo principale è la serenità e il benessere del cavallo, indipendentemente dalle regole di un metodo specifico. Utilizzare i concetti di desensibilizzazione e uso del cervello, adattandoli alle esigenze del cavallo, contribuirà a migliorare notevolmente la relazione tra cavaliere e cavallo, garantendo il loro benessere reciproco.

Come stimolare il ragionamento del tuo animale attraverso un esercizio semplice ma efficace

Un esercizio apparentemente semplice, ma che stimola il ragionamento e la capacità di risolvibile problemi nel cavallo, consiste nel farlo scegliere dove posizionare i piedi. Pur potendo sembrare banale, tale pratica aiuta il cavallo a pensare e a essere più attento all’ambiente che lo circonda.

Una seconda pratica utile per stimolare il cervello del cavallo è cambiare le proprie routine. Ad esempio, si potrebbe chiedere al cavallo di sollevare i piedi da un punto di vista diverso da quello abituale. Anche se ciò può sembrare semplice, per il cavallo rappresenta un’occasione per riflettere su un’attività che svolge regolarmente ma in maniera diversa.

Questo “trucchetto” può essere applicato anche durante le sessioni di lavoro, alternandolo a esercizi nuovi e stimolanti per valutare la reazione del cavallo e la sua capacità di adattamento. È importante seguire l’evoluzione del cavallo e osservare i progressi ottenuti grazie a queste pratiche.

Incoraggiare il cavallo a ragionare e a usare il cervello può portare a un aumento del benessere generale dell’animale e a un miglioramento del rapporto tra cavaliere e cavallo. Adottare queste tecniche e adattarle alle esigenze specifiche del cavallo consentirà di creare una relazione più naturale e serena tra i due, con risultati positivi sia per il cavaliere che per il cavallo stesso.

In conclusione

L’approccio naturale al cavallo è fondamentale per instaurare un rapporto di fiducia e rispetto. Desensibilizzarlo e stimolarne il pensiero critico sono strategie efficaci per raggiungere questo obiettivo, anche in un contesto non ideale come un maneggio tradizionale.

Cambiando prospettiva e uscendo dalla routine, il cavaliere può aprire gli occhi del proprio compagno di viaggio e fargli scoprire quanto può essere appagante usare la mente. Il benessere psicofisico dell’animale dovrebbe essere la priorità di ogni binomio: lasciandogli la libertà di scegliere e commettere errori, gli si insegna ad avere fiducia in se stesso.

Forse, se ci impegnassimo a guardare il mondo attraverso gli occhi del nostro cavallo, capiremmo che la vera bellezza sta proprio nella semplicità delle piccole cose. Non sarebbe un passo avanti per entrambi?