L’addomesticamento degli animali ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo delle società umane fin dai tempi più antichi. Tra questi, il cavallo ha svolto un ruolo di primaria importanza per la mobilità, il lavoro e, non da ultimo, la guerra. Per lungo tempo si è pensato che l’addomesticamento del cavallo avesse avuto origine intorno al 4500 a.C., ma recenti scoperte hanno portato a rivedere questa datazione e ad attribuirne l’inizio a circa 5500 anni fa, ovvero mille anni prima di quanto si pensasse in precedenza. Inoltre, grazie a queste nuove ricerche, è emerso che il cavallo sia arrivato in Europa circa 2000 anni prima rispetto a quanto si riteneva.
La scoperta: l’origine dell’addomesticamento del cavallo risale a 5500 anni fa
Il merito della scoperta è dei ricercatori delle Università di Bristol e di Exeter, che attraverso indagini archeologiche e analisi delle ossa e dei lipidi contenuti nel loro interno hanno potuto confermare l’addomesticamento e l’utilizzo del cavallo già 5500 anni fa.
Le prime testimonianze di questa antica pratica provengono dal sito archeologico della civiltà Botai, situato nel Kazakhastan. Gli archeologi hanno scoperto che i Botai utilizzavano i cavalli come animali da monta, per la produzione di carne e latte, consolidando così nuove ipotesi e cambiando il modo di concepire la storia dell’umanità e del cavallo.
La civiltà Botai e il ruolo del cavallo
La civiltà Botai, nella regione del Kazakhastan, era un insieme di popolazioni dell’età della pietra, dedita principalmente alla pastorizia e all’agricoltura. Grazie alle scoperte degli archeologi, è emerso che i Botai furono i primi a introdurre il cavallo nella loro società, utilizzandolo per diversi scopi e cambiando radicalmente il modo di vivere e di interagire con l’ambiente circostante.
I ritrovamenti archeologici hanno portato alla luce numerosi reperti legati all’uso del cavallo, tra cui:
- Ossa di cavalli con segni di addomesticamento;
- Ceramiche usate per conservare il latte di cavalla;
- Strumenti di pietra utilizzati per la lavorazione della carne e delle pelli;
- Bit di pietra e altri reperti legati all’uso del cavallo come animale da monta.
Questi ritrovamenti confermano l’importanza del cavallo per la civiltà Botai e, di conseguenza, per l’intera storia dell’umanità.
L’arrivo del cavallo in Europa: una nuova datazione
Una delle scoperte più sorprendenti riguarda l’arrivo del cavallo in Europa. Grazie alle nuove indagini, è stato possibile stabilire che il cavallo abbia raggiunto il continente europeo circa 2000 anni prima di quanto si pensasse in precedenza. Questo cambiamento nella datazione ha implicazioni significative per la storia dell’Europa e del suo sviluppo, in particolare per quello delle culture nomadi e dell’arte rupestre.
L’influenza del cavallo sulle culture europee
L’introduzione del cavallo in Europa ha avuto un impatto profondo sulle popolazioni locali, che hanno iniziato a utilizzarlo per numerosi scopi, tra cui:
- La mobilità, grazie alla capacità del cavallo di coprire lunghe distanze in poco tempo;
- Il lavoro, con l’uso del cavallo per trainare carri e aratri, rendendo possible l’agricoltura su larga scala;
- La guerra, grazie alla possibilità di effettuare rapidi spostamenti e all’aumento della potenza dei combattenti a cavallo rispetto a quelli a piedi.
Questi cambiamenti hanno comportato radicali trasformazioni nelle società europee, che hanno iniziato a svilupparsi attorno all’uso del cavallo e alla necessità di garantirne l’allevamento e la cura.
Il cavallo nell’arte rupestre
Uno degli aspetti più affascinanti della presenza del cavallo in Europa è la sua rappresentazione nell’arte rupestre. Numerose testimonianze artistiche, rinvenute in vari siti archeologici, mostrano l’importanza del cavallo per le popolazioni antiche e la sua centralità nella cultura e nella spiritualità del tempo.
Le raffigurazioni di cavalli e di scene di caccia o di guerra sono state rinvenute in grotte e su massi in tutta Europa, testimoniano l’influenza del cavallo sulla vita quotidiana e sulla religione delle popolazioni dell’epoca.
L’importanza della scoperta per la comprensione della storia antica
La scoperta dell’origine dell’addomesticamento del cavallo e dell’anticipazione del suo arrivo in Europa ha implicazioni fondamentali per la comprensione della storia umana. In particolare:
- Rivela che i Botai furono i primi a addomesticare il cavallo, cambiando il corso della storia e influenzando profondamente lo sviluppo delle società umane;
- Rivede la datazione dell’arrivo del cavallo in Europa, fornendo nuovi spunti per lo studio delle culture e delle civiltà del continente;
- Conferma l’importanza del cavallo nella vita quotidiana, nella guerra e nella spiritualità delle popolazioni antiche, e ne fa uno degli animali più importanti nella storia dell’umanità.
In conclusione, la scoperta dell’addomesticamento del cavallo 5500 anni fa e del suo arrivo in Europa 2000 anni prima di quanto si pensasse, grazie agli studi delle Università di Bristol ed Exeter, ha portato a una revisione delle conoscenze sulla storia del cavallo e del suo utilizzo da parte delle popolazioni antiche, arricchendo la nostra comprensione del passato e delle dinamiche che hanno caratterizzato lo sviluppo delle società umane nel corso dei millenni.