Dicembre 5, 2022

Il mondo dei cavalli è vasto e variegato. Esistono molti tipi diversi di cavalli, ognuno con storia e attitudini proprie alla razza di appartenenza. In questo post daremo una rapida occhiata ad alcuni dei tipi di cavalli più popolari. Esploreremo le loro origini, le loro caratteristiche principali e il loro utilizzo tipico. Quindi salite in sella e iniziamo!

Tipologie e varietà di razze di cavalli

Esistono molti modi per classificare le razze equine, ma uno dei più popolari è quello di dividerle in: cavalli da corsa, cavalli da sella e cavalli da tiro.

Un’altra distinzione è quella tra cavalli a sangue caldo, cavalli a sangue freddo e pony.

Infine, le razze sono suddivise in categorie in base alla struttura fisica:

  • cavalli brachimorfi: con una corporatura robusta e una muscolatura ben definita. Tendono a essere molto forti, ma non veloci, e di solito hanno un temperamento calmo. Sono cavalli particolarmente adatti al lavoro sui campi. A questa razza appartengono il cavallo agricolo italiano da tiro pesante rapido e il cavallo da tiro belga.
  • cavalli mesomorfi: Parliamo di una razza di cavalli “a tutto tondo”, potenti ma allo stesso tempo timidi. Alcune razze mesomorfe sono: Cavallo Lusitano, Cavallo Murgese, Cavallo Andaluso, Cavallo Appaloosa e Cavallo Haflinger. Esistono anche altre due categorie intermedie, a cui si fa riferimento in alcuni contesti: i cavalli meso-brachimorfi e i cavalli meso-dolicomorfi. I cavalli meso-brachimorfi sono spesso utilizzati come cavalli da carrozza o da sella, come il Gipsy Vanner o il Frisone. I cavalli meso-dolicomorfi sono spesso utilizzati nelle gare di corsa, come l’Hannoverian, l’Holstain e il Paint Horse.
  • cavalli dolicomorfi: sono caratterizzati da un corpo stretto e snello che permette loro di correre a velocità sostenuta. Hanno un temperamento vivace. Tre esempi di razze dolicomorfe sono il Cavallo Arabo e il Cavallo Purosangue Inglese. I cavalli dolicomorfi sono allevati per le corse e altre forme di competizione che richiedono velocità e agilità. Tuttavia, possono anche essere ottimi compagni di equitazione e di lavoro per coloro che apprezzano la loro elevata energia e la loro natura entusiasta.

Il Cavallo agricolo italiano da tiro pesante rapido

credits: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Vito_tpr_campione_2008.jpg

Il Cavallo Agricolo Pesante Rapido (TPR) è una razza importante con una lunga storia che risale alla fine del XIX secolo. Originariamente sviluppata per il lavoro agricolo, la TPR è stata successivamente adattata alla produzione di carne, pur mantenendo molte delle sue caratteristiche principali. Con una popolazione attuale di circa 6.000 animali, il TPR svolge un ruolo importante nel settore agricolo italiano.

Le origini del TPR

Alla fine del XIX secolo, l’Italia iniziò a cercare una razza equina più forte che potesse essere utilizzata per i lavori agricoli e per il traino dei carri. Furono avviati esperimenti di incrocio mirati per creare un nuovo cavallo più resistente. Da questi esperimenti nacque il Cavallo Agricolo Pesante Rapido (TPR) 

L’esigenza dell’Italia di un cavallo più forte coincise con lo sviluppo di nuove tecnologie in agricoltura e nei trasporti alla fine del XIX secolo. A quel tempo, la forza animale era ancora una parte essenziale dell’agricoltura e della logistica. Tuttavia, le razze di cavalli esistenti non erano adatte alle nuove esigenze 

Per risolvere questo problema, l’Italia intraprese una serie di esperimenti di incrocio mirati per creare una nuova razza di cavalli più adatta al compito da svolgere. L’obiettivo era quello di produrre un cavallo abbastanza forte per i lavori agricoli, ma anche abbastanza agile per tirare carri e carretti 

I primi esperimenti con Norflok e Breton Stock 

I primi risultati si ottennero con i riproduttori Norflok e Breton. Questi primi tentativi non ebbero pieno successo: la prole, pur essendo robusta, mancava di molte delle caratteristiche desiderate. In particolare, non erano abbastanza grandi o forti per i lavori agricoli .

A seguito di questi primi insuccessi, dopo il 1910 si decise di concentrarsi sugli stalloni bretoni. La decisione si rivelò saggia: nel 1945, la nuova razza era stata sviluppata con successo e denominata ufficialmente “Cavallo Agricolo Pesante Rapido Italiano” (TPR) 

Il TPR oggi 

La popolazione attuale del TPR è stimata in circa 6.000 cavalli registrati. La razza è distribuita in diverse regioni italiane, con una concentrazione nella parte nord-occidentale del Paese.

Negli ultimi anni si è cercato di accentuare la vocazione della razza alla produzione di carne, pur mantenendo alcune delle sue caratteristiche principali. Questo processo di conversione è in corso e presenta potenziali vantaggi in termini di maggiore efficienza e produttività.

Il Cavallo Anglo-Arabo

Il cavallo anglo-arabo è un tipo di cavallo dolicomorfo con una spiccata attitudine agli sport equestri, in particolare nelle discipline del salto ostacoli e dell’equitazione a tutto tondo, ma è anche protagonista delle corse negli ippodromi italiani.

Si tratta di un incrocio tra il cavallo arabo e il cavallo purosangue inglese. Sebbene non sia così popolare come il cavallo arabo o il cavallo purosangue, è ancora molto popolare tra gli amanti dei cavalli.

Originario del Medio Oriente, fu allevato per la prima volta dai beduini, un popolo nomade che viaggiava nel deserto con le sue mandrie di cavalli, che avevano bisogno di un cavallo abbastanza resistente da sopportare le dure condizioni del deserto, ma allo stesso tempo abbastanza veloce da superare i loro nemici. Iniziarono a incrociare i loro cavalli arabi con i cavalli purosangue inglesi e nacque così il cavallo anglo-arabo.

Ai giorni nostri, la zona di allevamento è la Sardegna, dove vive allo stato semibrado in piccoli branchi composti principalmente da due o tre femmine fattrici.

I dati biometrici della taglia vanno da un minimo di 1,58 metri a circa 1,70 metri negli individui più rappresentativi; il perimetro dei garretti va da 20 a 22 centimetri; il peso vivo da circa 450 a 600 chilogrammi. Il mantello dell’animale è costituito da un pelo fine e corto che può essere baio o sauro.

Il cavallo anglo-arabo è noto per la sua intelligenza, il coraggio, la lealtà e per la sua disponibilità a compiacere il padrone. Il suo temperamento lo rende una scelta eccellente sia per i principianti che per i cavalieri esperti.

Il cavallo arabo

Il cavallo arabo è un animale bellissimo con una ricca storia che risale a centinaia di anni fa. Questi cavalli Sono disponibili in una varietà di colori e modelli di mantello e le loro dimensioni variano da 14 a 16 mani. I cavalli arabi necessitano di una toelettatura quotidiana, di un ampio esercizio fisico e di un’alimentazione sana a base di fieno o erba di qualità, integrata con cereali o vitamine/minerali, se necessario. Sebbene siano affetti da malattie comuni, si consiglia di sottoporli a regolari controlli veterinari. Con una cura adeguata, un cavallo arabo ha una durata di vita di 20-25 anni.

Il cavallo arabo è una razza di cavalli originaria dei deserti dell’Arabia. Questi cavalli sono sono noti per la loro intelligenza, temperamento docile e addestrabilità. Sono noti anche per la loro resistenza e si distinguono per la loro caratteristica forma della testa e per il portamento alto della coda.

Storia del cavallo arabo

Il cavallo arabo è una delle più antiche razze di cavalli esistenti. Si ritiene che sia nato nei deserti dell’Arabia, dove era apprezzato dai nomadi beduini per il suo coraggio e la sua resistenza. Questi cavalli venivano utilizzati per il trasporto e la guerra, oltre che per scopi cerimoniali.

I cavalli arabi furono portati in Europa all’inizio del 1700 da viaggiatori europei affascinati da questi animali esotici. Da lì si diffusero rapidamente in altre parti del mondo, come il Nord America e l’Australia. In anni più recenti, i cavalli arabi sono diventati concorrenti popolari nelle gare di resistenza e di dressage

Caratteristiche fisiche del cavallo arabo

Il cavallo arabo è una razza apprezzata per la sua bellezza, grazia e atleticità.

I cavalli arabi sono noti per la testa piccola, il profilo dritto o leggermente arcuato, la fronte larga, le orecchie piccole e appuntite, gli occhi grandi ed espressivi, le narici larghe e le labbra sottili. Hanno anche un collo lungo, ben arcuato e largo alla base, e una lunga criniera.

Il garrese è ben staccato e asciutto, mentre la linea dorso-lombare è diritta. Il dorso dei cavalli arabi è corto, con solo diciassette vertebre dorsali invece di diciotto. Inoltre, le reni sono corte con solo cinque vertebre lombari invece di sei. Tuttavia, il torace è ben muscoloso e ampio.

L’addome è piuttosto retratto rispetto ad altre razze equine. Infine, la spalla è lunga e inclinata, il che consente una maggiore libertà di movimento.

Dal punto di vista comportamentale, sono noti per essere animali intelligenti, vivaci e facilmente addestrabili.

Per quanto riguarda le attività di equitazione, gli arabi eccellono nell’endurance e nel dressage grazie alla loro resistenza ed eleganza.

Il Cavallo Avelignese (o Haflinger)

credits: https://it.wikipedia.org/wiki/Avelignese#/media/File:Haflinger_Deckhengst_Fohlenhof_Ebbs_3.JPG

Il cavallo avelignese è una creatura bella e docile che proviene dalle regioni montuose dell’Austria e dell’Italia, precisamente originaria della città di Hafling, vicino a Merano. La razza è stata ufficialmente creata nel 1874, anche se presenta molte caratteristiche comuni con razze molto più antiche.

Questi cavalli sono caratterizzati da un manto color oro sauro e da zoccoli forti e sani. Sono noti anche per la loro propensione all’attività dinamica e per la loro calma e buona disposizione.

Sebbene i cavalli haflinger siano tipicamente di corporatura media, sono comunque piuttosto potenti e in grado di raggiungere velocità fino a 30 miglia all’ora. Grazie alle loro capacità a tutto tondo, i cavalli haflinger sono diventati sempre più popolari negli ultimi anni sia come animali da lavoro che da compagnia.

Il cavallo Bardigiano

credits: https://it.wikipedia.org/wiki/Bardigiano#/media/File:Bardigiano.JPG

Il cavallo bardigiano è un cavallo meso-brachimorfo di costituzione e temperamento docili, frugali e resistenti. È caratterizzato da una testa leggera con linea dorsale-nasale leggermente concava, occhi grandi, vivaci ed espressivi, solitamente coperti da un folto ciuffo ricadente.

Ha una forte scollatura convessa, con una folta criniera, un garrese mediamente sollevato, una groppa ampia con diametri trasversali ben sviluppati. I suoi arti hanno una struttura ossea forte, pastorali corti e piedi con unghie molto dure, che lo rendono adatto all’ animale che vive in terreni accidentati. Il mantello del cavallo Bardigiano è baio (da baio ordinario a nero screziato).

Le prime notizie sulle origini del cavallo Bardigiano risalgono al 1864 con la descrizione di una varietà di cavalli sufficientemente omogenea che si estendeva dall’Appennino occidentale alla Lunigiana.

Oggi il cavallo Bardigiano è ancora presente in queste zone, oltre che in altre parti d’Italia e d’Europa. È apprezzato per la sua versatilità, rusticità e attitudine alpina e viene utilizzato in diverse discipline come il dressage, la guida e il salto.

Il cavallo della Giara (o cavallino della Giara)

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Il cavallo della Giara deve il suo nome al toponimo di un altopiano della Sardegna dove vive allo stato brado.

L’Altopiano della Giara è di origine vulcanica con versanti ripidi che rendono difficili i collegamenti con i terreni vallivi, si estende per 45 Km quadrati a un’altitudine compresa tra i 400 e i 550 metri nel comprensorio dei comuni di Genoni, Gesturi, Tuili e Setzu, nella Sardegna centro-meridionale. Il clima, di tipo mediterraneo, è caratterizzato da precipitazioni prevalenti nella stagione autunnale e invernale e da aridità in estate e all’inizio dell’autunno, unita a un’elevata ventosità.

Cavallo di tipo mesodolicomorfo di piccola taglia, con testa generalmente gentile ed espressiva con occhi tipicamente a mandorla, collo forte e ricco di criniera, groppa tendenzialmente corta, coda con folta, colorazione baio tendente al baio scuro, talvolta si possono ammirare con mantelli morello e sauri.

Il cavallo della Giara è stato inserito nell’elenco delle specie protette dal 1979. Ad oggi si possono contare 600 circa esemplari che vivono in libertà sull’altopiano, grazie a una serie di misure di protezione come la recinzione di alcune aree critiche, la creazione di punti d’acqua, il monitoraggio sanitario e le campagne di informazione volte a sensibilizzare i pastori che pascolano le loro greggi sulla Giara.

Il cavallo della Giara è un buon esempio di come l’intervento dell’uomo possa produrre risultati importanti a favore della conservazione della biodiversità, diventando parte integrante del patrimonio naturale della Sardegna.